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E allora le foibe?
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adriano
(13/02/2021) -
Voto: 5/5
Ho letto che l'autore ha ricevuto centinaia di minacce rivolte a sé e ai suoi figli per questo libro...do il massimo come gesto di solidarietà, anche se il libro non è il più preciso, esauriente ed imparziale sull'argomento. Detto ciò, le reazioni che questo libro (volutamente) provocatorio ha suscitato, sono il classico esempio di come in Italia sia difficile contestare la vulgata politicizzata diffusa dalla peggiore destra (ma rilanciata ahimè anche dalle altre fazioni e persino ormai dalle celebrazioni ufficiali del 10 febbraio) sul capitolo Foibe, distorcendone i fatti e svincolandoli dalle ormai conosciute e riconosciute responsabilità italiane durante il Ventennio e l'occupazione nazifascista della Jugoslavia. Ricordo soltanto che la legge che ha istituito il Giorno del Ricordo commemora Foibe, Esodo e "le complesse vicende del confine orientale": questa dicitura dovrebbe comprendere sia lo squadrismo fascista degli anni Venti contro gli Slavi, sia l'italianizzazione forzata di sloveni e croati durante il Ventennio fascista, sia i crimini di guerra italiani del 1941-43...solo quando il 10 febbraio si farà informazione storica su TUTTI questi argomenti (senza negare ovviamente le tragedie delle Foibe - almeno, di coloro che vi finirono innocenti e non perché fascisti e persecutori fino a poco prima - e dell'Esodo), non ci sarà più bisogno di libretti provocatori...per ora, ben vengano, se servono a contrastare falsità e distorsioni!!!
Aloiso l'inviso
(13/02/2021) -
Voto: 1/5
Libro di modesta divulgazione che purtroppo non aggiunge nulle alla ricerca storica. La narrazione non è falsa ma superficiale e lacunosa tanto nella ricostruzione dei fatti che nelle fonti. Scarse le note e ancora di più la bibliografia; del tutto insufficiente per un libro che pretende di essere un testo storico. Mi stupisce un lavoro editoriale così dilettantesco da una casa editrice importante come Laterza.
NicolaPierini1985
(12/02/2021) -
Voto: 1/5
Tralasciando le inesattezze storiche e il negazionismo dell'autore,questo piccolo saggio ha come unico scopo quello della provocazione,come si enuncia già dal titolo. L'autore,tra l'altro,a quanto pare,è un novello nostalgico di Josip Broz,in arte Tito,fatto che si può evincere da alcune immagini che circolano in rete. Una mera mossa provocatoria commerciale di basso rango.
Adalberto
(12/02/2021) -
Voto: 1/5
Il libro è criticabile. Interi, importanti segmenti della storia esaminata sono sorprendente omessi: la snazionalizzazione compiuta dall'Austria contro gli italiani nel 1866-1918, con l'appoggio dei nazionalisti slavi; il terrorismo slavo in Venezia Giulia negli anni '20, appoggiato dalla Jugoslavia; le persecuzioni contro gli italiani in Dalmazia negli anni '20; i crimini di guerra dei partigiani comunisti nella guerra in Jugoslavia; la protezione data dal Regio esercito alle popolazioni civili. Tutto questo non c'è. Vi sono poi ipotesi indimostrate, ricostruzioni storiche opinabili proprio a livello fattuale, interpretazioni condizionate da scelte politiche. La bibliografia è scarna e mancano tanti autori di rilievo.
Romualdo
(12/02/2021) -
Voto: 5/5
Un ottimo libro per contrastare il pensiero unico dettato dai politici di destra e centro "sinistra"
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