L' uomo del porto

Renzo (16/10/2022) - Voto: 4/5
Non c’è indagine più difficile di quella in cui la vittima è un uomo stimato, irreprensibile professore di filosofia, che non ha una seconda vita, e il caso risulta ancor più complesso da risolvere qualora il funzionario di polizia a cui è affidato, cioè il vicequestore Vanina Guarrasi, non abbia piena libertà di movimento, in quanto assegnataria di una scorta dopo un avviso pervenutole di chiaro stampo mafioso; ma se può contare sulla sua affiatata squadra, sulla fiducia riposta in lei dai suoi superiori, sulla collaborazione del commissario in pensione Biagio Patané la cui esperienza e il cui fiuto sono di notevole aiuto, tuttavia i problemi familiari, come quello della diffidenza nei confronti del secondo marito di sua madre e quello affettivo che si trascina nell’incertezza con il magistrato di Palermo Paolo Malfitano, appare evidente che l’indispensabile tranquillità richiesta per condurre un’indagine, peraltro particolarmente difficile, costituisca una pura chimera. Se è vero che agli inizi si brancola nel buio poco a poco tutto si schiarisce, operando con la pazienza dei certosini, con l’affiatamento del gruppo, con le moderne tecnologie, ma ricorrendo anche all’intuito. E’ così che una storia che pareva aver avuto origine tanti anni fa ha una sua spiegazione e che l’omicidio di una brava persona viene risolto, per la gioia del lettore che fra tanti indizi viene condotto per mano alla scoperta del colpevole. E anche la minaccia mafiosa ha una sua conclusione, ovviamente nel migliore dei modi, così che abbiamo la certezza di poterci appassionare ad altri casi con il vicequestore Vannina Guarrasi e la sua sperimentata squadra. Lo stile come al solito è snello, i personaggi sono ben delineati, così come l’atmosfera; inoltre la trama, sebbene complessa, è logica seguendo un filo conduttore preciso e che non si spezza mai. La lettura è senz’altro piacevole e ovviamente è anche consigliata.
Mattia (20/09/2022) - Voto: 4/5
Come detto da altri, al quarto libro inizia a sentirsi la fatica per chi li ha letti tutti, alcuni schemi si ripertono in modo troppo prevedibile: il cibo, le sigarette, l'indizio decisivo per la soluzione finale un po'troppo esposto, il colpo di genio sempre del solito personaggio... Credo che preso singolarmente sia un libro molto piacevole,, lo è meno come parte di una "serie", personalmente mi fermerò qui.
Rik (23/06/2022) - Voto: 4/5
Quarto libro dedicato al vicequestore Vanina Guarrasi. Senza dubbio un'opera ben scritta, con personaggi ben caratterizzati e trama avvincente. Cristina Cassar Scalia entra di diritto nel novero dei migliori giallisti dell'attuale panorama italiano. Se proprio devo trovare quello che a mio modo di vedere è un (seppur veniale) difetto, non tanto del libro in sè quanto di tutta la serie, è appunto la serializzazione fatta in modo che vi siano continui richiami ad eventi e situazioni viste nei capitoli precedenti, costringendo il lettore a leggerli tutti in sequenza.
Valentina (04/05/2022) - Voto: 5/5
Come sempre piacevole, scorrevole e un finale che non mi aspettavo.
Domenico (03/05/2022) - Voto: 4/5
Buon giallo, come tutta la serie. I personaggi sono delineati molto bene. Invito a leggere i libri con più attenzione: dire che la protagonista vice-questore Vanina Guerrasi si trasforma in ottima cuoca, quando invece risulta non essere in grado di cucinare un uovo, vuole dire che non si è letto il libro che si vuole recensire (con 2 stelle per la cronaca)