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Pioggia per i Bastardi di Pizzofalcone
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Bruno Izzo
(18/05/2024) -
Voto: 4/5
Con “Pioggia”, De Giovanni non intende riferirsi solo alla precipitazione atmosferica uggiosa e torrenziale che, pressoché incessantemente, fa da sfondo, da scenario acqueo vaporizzato, alle vicende narrate. E lo dichiara subito, già nelle prime righe: la pioggia la intende invece come sentimento. Una emozione che fa solo da unione come un comune denominatore, i fatti accadono velati dalle gocce più o meno grosse e fitte, e vengono descritti come dall’esterno di un acquario; tuttavia, la loro visione non risulta affatto distorta, le vicende fluttuano regolarmente in onde sinuose ed eleganti. I rovesci riversati dai nuvoloni grigi, insistenti fino all’ultima pagina, sono essenziali alla trama perché sono perturbazioni, certamente, ma dell’anima dei personaggi. Sono cateratte d’acqua che scuotono il telaio interiore di protagonisti e comprimari, molto più che rivoli tumultuosi che, come cascate, si scaricano per devastare strade, paesaggi e intelaiatura di una città a torto considerata desueta a certi accadimenti atmosferici. De Giovanni racconta la storia dell’acquazzone intrinseco che talora tuona improvviso in chiunque di noi, e rivolta a galla ricordi, pensieri, rimpianti, rimorsi. Il bene compiuto è bello pesante, sta a fondo, non riemerge, ma il male è banale, perciò fatuo e leggero, galleggia, e scatena tempesta. Si scatena nel proprio interno un’alluvione di sentimenti che tutto travolge e rivolta, portando in vista alla propria coscienza, alla personale consapevolezza, umori sopiti, brividi improvvisi, emozioni dimenticate di vario colore, spesso quelle più nere. Non è una tempesta che, ritiratosi le acque, lascia al suolo nel suo rifluire negli argini del limo buono e fertile, è temporale invece che fa male, acqua che può trasmutarsi in geyser, erutta bollente dal profondo allorché trova il canale adatto per riversarsi all’esterno, e scotta, fa male. Spinge ad uccidere, e così ustiona vittima ed assassino, li deturpa entrambi. E fuori nevica.
Pucci
(17/05/2024) -
Voto: 5/5
Scritto benissimo, ottima trama gialla, diffuso da un velo di malinconia. Divorato in un pomeriggio, non perdetelo. Voto 9
Rita
(12/05/2024) -
Voto: 5/5
Cosa posso dire che non ho già detto su De Giovanni? Come sempre volo sulle sue parole scorro le pagine senza fermarmi e amo i suoi personaggi come se li conoscessi. Lui in una intervista ha detto che quando scrive vive dentro al libro con loro. Anche io ! Grazie!
Luca
(07/05/2024) -
Voto: 5/5
E molto interessante lo consiglio vivamente
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