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Delitto di benvenuto. Un'indagine di Scipione Macchiavelli
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Michel
(20/06/2025) -
Voto: 1/5
Ho dato una altra chance a questa autrice dopo non essere riuscito a finire nemmeno uno dei suoi gialli catanesi (e mi sono impegnato per farlo). Storie scontate da telenovela alla don matteo. C'è di meglio lo sconsiglio.
Elena
(18/06/2025) -
Voto: 2/5
Purtroppo non condivido l'entusiasmo generale. Durante le prime trenta pagine avevo quasi una lascima sul viso per la lentezza e la banalità nel riempire le pagine senza un perchè. L'indagine è abbastanza banale. Un punto in più solo per il contesto storico e una figura di poliziotto che non è il solito investigatore sicuro ed impavido.
Franci
(17/06/2025) -
Voto: 3/5
Storia scorrevole e piacevole, ma un pò Vanina al femminile, con tanti (troppi) punti di contatto. Mi aspettavo maggiore originalità
Mauro
(17/06/2025) -
Voto: 5/5
Un ottimo giallo con un nuovo personaggio nato dall'inventiva della scrittrice: il Commissario Scipione Macchiavelli. Mi ha stupito la scelta dell'anno in cui si svolgono le indagini, il 1964, comunque ricordavo tutte le marche ed i tipi di automobili, specialmente quelle della Polizia e le Pantere dei Carabinieri, nel 1964 ero un ragazzino.. L'indagine si svolge con il vecchio stile, non vi son cellulari, non esiste Internet, non esiste la ricerca del DNA ma ci sono solo ragionamenti e ricerche di prove. La trama è' molto ben concepita,, è come se il lettore indagasse anche lui insieme alla Polizia costringendolo in continuazione a ragionare insieme al Commissario e ad averne i medesimi dubbi o le medesime certezze. Cristina Cassar Scalia ancora una volta non mi ha deluso.
Fabrizio
(16/06/2025) -
Voto: 5/5
Per un affezionato lettore delle vicende di Vanina Guarrasi non è stato facile accettare di incontrare una figura nuova. Ma la penna felice di Cristina Cassar Scalia ha saputo conquistare subito e sono bastate poche pagine per entrare in sintonia con Scipione Macchiavelli. E non era impresa facile, considerando che l’autrice, al contrario di me, non ha conosciuto i primi anni ‘60 e non ha mai viaggiato sul mitico direttissimo “treno del sole”! La trama scorre agilissima mostrando insieme personaggi e ambiente senza mai scadere di tono e di intensità: questa è certo una delle caratteristiche che fanno di Cristina Cassar Scalia un’autentica erede di Camilleri. Il finale è appassionante e accende l’attesa di ritrovare il protagonista in un seguito che speriamo non sia breve. Senza perdere Vanina Guarrasi, però!
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