La memoria rende liberi. La vita interrotta di una bambina nella Shoah

Marianna (26/03/2024) - Voto: 5/5
Un viaggio in uno dei momenti più bui della storia ma raccontato con le parole discrete e dissacranti di una bambina. Sembra un diario da poter far leggere a scuola anche ai bambini delle elementari ed attraverso questo fargli comprendere il grande dolore che LiLiana ed altri come lei si portano nel cuore
Simona (21/12/2022) - Voto: 5/5
Un libro che non può assolutamente mancare nella propria libreria. Intenso, emozionante. Fa riflettere tanto. Lettura scorrevole, e quando si legge sembra di sentire la voce dell'autrice.
biografie_ed_autobiografie (09/02/2022) - Voto: 5/5
Liliana Segre ha otto anni quando nel 1938 le leggi razziali le vietano di frequentare la scuola, perché di “razza ebraica”. A quella inspiegabile privazione ne seguiranno molte altre per sé e per la sua famiglia, fino all’arresto sul confine svizzero e la deportazione ad Auschwitz. Straziante ma assolutamente privo di qualsivoglia incitamento all’odio nei confronti dei carcerieri, è il racconto di quell’anno di prigionia, in cui la protagonista è sospesa tra la vita e la morte. Tornata a Milano orfana e traumatizzata, dovrà ritornare alla vita e trovare il proprio posto nel mondo, affrontando gli effetti di quello che aveva vissuto ma anche con l’incomprensione e l’indifferenza di chi la circondava. Fondamentale per la sua rinascita è stato l’incontro con Alfredo, il suo futuro marito, che l’ha amata, compresa e difesa fino alla sua morte. Determinante per fare i conti con quel passato che avrebbe potuto ucciderla pur facendola restare in vita, è stata la decisione di condividere la sua storia, prima nell’Istituto delle Marcelline in cui aveva studiato e poi nelle scuole. Mi è piaciuta molto la scelta narrativa di raccontare la vita dopo Auschwitz. Bellissime e degnissime di essere lette anche l’introduzione di Enrico Mentana ed i discorsi pronunciati in Senato ed in altre occasioni dalla Senatrice a vita.
Maria Cristina (03/12/2021) - Voto: 5/5
È la scoperta della personalità di Liliana Segre che racconta se stessa con una umiltà insospettata. La sua grande dignità presenta l'orrore e lo stato più devastato del corpo umano suscitando grande rispetto e rendendo la lettura senza angoscia. Pesante la prefazione di Mentana che avrebbe dovuto essere la metà per evitare il rischio di "rubare la scena" alla protagonista.
Straffa (02/12/2021) - Voto: 5/5
arrivato dopo un pò, ancora devo leggerlo