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L' anniversario
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Lella
(02/07/2025) -
Voto: 5/5
Scrittura chirurgica, argomento molto crudo, il disfacimento di un mito italico. Lascia il segno e ne consiglio assolutamente la lettura.
Andrea Vannini
(24/06/2025) -
Voto: 5/5
Quello che si legge è, né più né meno, la storia tragica di una famiglia sventurata. Quello che colpisce è la precisione con la quale si riesce a far rivivere la storia e, con la storia, la violenza. Una violenza sistematica, somministrata e subita per anni a dosi quotidiane. Quello che invece più mi ha stupito è la scrittura che scorre precisa, nel senso di puntuale e lucida. Addirittura tagliente e spietata ma, allo stesso tempo, non so come spiegare meglio, quasi tenera, indulgente, che riesce sempre a tener lontane le emozioni forti di odio e disprezzo. Ho molto apprezzato questo: un gesto quasi cavalleresco, all’insegna di un rispetto a prescindere che ai genitori comunque si deve. Grande abilità dimostra Bajani; un talento che però è meglio non invidiare perché qui si arriva solo con il vissuto, l’esercizio non basta e, se è questa la condizione, elevarsi non risulta così conveniente. Ne sono uscito assai provato ma consapevole di aver letto e anche partecipato un gran bel libro. Grato, ricambio per quanto qui possibile: cinque stelle quando si arriva così in alto!
Ciro D'Onofrio
(22/06/2025) -
Voto: 4/5
L’ Anniversario è un libro anzitutto scritto molto bene, dalla scrittura affilata, sofisticata, intensa. Bajani costruisce una trama coraggiosa, originale, dalla forza del politicamente scorretto abbattendo il sancta sanctorum italiano: la famiglia. L’autore racconta una situazione limite ed estrema, la storia di una famiglia medio borghese in apparenza ineccepibile dietro cui si cela un contesto claustrofobico ed opprimente. Un padre che sarà l’incontrastato ed indiscutibile dominus morale e materiale, colui che batterà i tempi ed i modi di vita di una casa e dei suoi protagonisti. Una donna, la madre, relegata ad uno stato ancellare, che vivrà un’intera vita nel ruolo di acciambellata per silenziosa convenienza, per quieto vivere. La storia di una discesa all’inferno borghese, perbenista e molto italiana, un totalitarismo familiare spietato che avrà conseguenze psicologiche devastanti anzitutto nei figli, cresciuti ed educati in un ambiente deforme e cinico che troveranno salvezza umana e psicologica in una soluzione altrettanto estrema ma assolutamente risolutrice e liberatoria.
baldes
(19/06/2025) -
Voto: 4/5
libro difficile, duro, a tratti inquietante e spudoratamente cinico.
ginio
(18/06/2025) -
Voto: 2/5
Pur essendo l'argomento attuale e interessante, la lettura risulta poco scorrevole e il contenuto alle volte noioso e complesso.
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