L' anniversario

Giorgio (16/06/2025) - Voto: 2/5
Il libro è diviso in 19 capitoli. Il narratore racconta in prima persona della sua famiglia, una famiglia tradizionale, in particolare della madre e del padre. Il narratore non descrive i personaggi né racconta effettivamente degli episodi accaduti. Afferma più volte di “non ricordare” concretamente le cose. Ne consegue una narrazione che fa ampio uso di astrazioni. Il linguaggio è scolastico, il contenuto ammicca a temi d'attualità (patriarcato, violenza domestica).
Paola g (07/06/2025) - Voto: 3/5
L’argomento poteva anche essere interessante ma lo stile è troppo complicato. Difficile da leggere.
maria victoria (05/06/2025) - Voto: 5/5
romanzo avvincente,con narrazione incalzante
Eleonora (20/05/2025) - Voto: 5/5
Questo libro è toccante e ferisce. Ferisce soprattutto per la freddezza e il distacco con cui l'autore racconta la storia. Il distacco è il tema centrale. Il libro racconta il lungo percorso che ha portato il protagonista a un distacco netto e definitivo dalla sua famiglia di origine. Una famiglia patriarcale con una madre succube e inetta e un padre autoritario e violento. Il distacco una volta raggiunto dopo un lungo percorso di analisi viene manifestato anche nella freddezza del racconto. Ed è talmente netto e deciso che colpisce. L'ho trovata davvero una scrittura interessante e profonda. E' il primo libro che leggo di questo autore. Lo definirei un libro che ti entra dentro e non si dimentica
Chiara (13/05/2025) - Voto: 3/5
Di per sé la storia mi è piaciuta, lo stile un po' meno. Troppo sterile e asciutto, specialmente in certi punti: a volte mi sembrava di star leggendo un trattato di sociologia o psicologia. Con questo non sto dicendo che non ci sia sentimento dietro ai fatti narrati, ma il modo in cui tali fatti vengono narrati mi sembra fin troppo tecnico e formale per i miei gusti. Anche la mancanza di parti dialogate mi ha spiazzata, è praticamente tutta narrazione. Tralasciando questo aspetto sono certa che molti lettori potrebbero riconoscersi in questa storia o almeno in alcuni aspetti di essa, perché si sa che nessuna famiglia è davvero perfetta al 100%. Ciò può essere catartico, persino liberatorio. Gli uccellini prima o poi devono lasciare il nido, fisicamente e/o metaforicamente, ed è giusto così, a prescindere dal fatto che si viva in una famiglia sana o in una disfunzionale. Questo libro può parlare a molte persone e a tanti livelli diversi, sarebbe davvero il caso di ascoltarlo.