La casa sul Bosforo

Bosforo (10/03/2019) - Voto: 4/5
Ho terminato questo libro con il cuore pieno e le lacrime agli occhi, probabilmente perché mi sono sentita molto vicina a una delle protagoniste. Inizialmente la lettura non è stata semplice a causa degli innumerevoli punti di vista e protagonisti che si succedevano capitolo dopo capitolo, ma ho intuito poi che tutto è stato propedeutico per permettere al lettore di entrare nell’arcobaleno di culture, religioni ed etnie di questa magica ma anche dura e difficile Istanbul. Quattro protagonisti chiave, che crescono, amano, lottano per loro idee, partono e ritornano. Un libro che ci parla di quelle minoranze etniche che hanno da sempre combattuto per la loro libertà e la loro terra. Quello che più ho amato nelle storie dei quattro protagonisti è che si può sbagliare nella vita, cadere, strisciare a terra, ma se accanto si hanno persone che ci amano a prescindere e che sono sempre pronte a riabbracciarci e sostenerci, diventare uomini e donne è il viaggio più bello che ogni essere umano possa intraprendere in questa imprevedibile vita. Per tutti quelli che si stanno ancora cercando, perché non perdano la speranza di capire ogni giorno chi sono.
claudia (10/03/2019) - Voto: 4/5
“Ci resta una mezza speranza”, verso tratto da una poesia di Metin Altiok, è uno dei motto di questo libro. Mi risulta difficile dare altro che il mio parere su questo libro, in quanto io mi sono lasciata subito trasportare dalla lirica del suo stile. Le voci dei protagonisti si mescolano a quelle degli altri personaggi che risultano molto importanti per ricreare l’ambiente socio-politico della città e non solo. La trama si svolge a partire dal 1980, con il colpo di Stato che stravolge la vita ai protagonisti per continuare a svilupparsi fino al 2001. La fiaba delle storie d’amore s’intreccia con la ricerca della libertà, la resistenza curda, la convivenza tra turchi e varie minoranze, in un continuum di incontri e partenze per un altrove. Il messaggio di speranza e solidarietà, convivenza e aiuto da parte dell’autrice Pinar Selek, perseguitata per essersi schierata dalla parte dei gruppi oppressi è forte e chiaro. Leggetelo per sapere di più sulla Turchia e per vivere l’amore tormentato dei protagonisti.
Camilla (21/09/2018) - Voto: 4/5
Ho appena terminato questo libro e ne sono rimasta entusiasta! La storia si snoda attraverso un mosaico di personaggi che si avventurano tra le strade di Istanbul, e il lettore è invitato a seguirli nella loro quotidianità. I personaggi sono tanti, diversi tra loro per classe sociale, etnia ed età. Al centro delle vicende ci sono due coppie, che conosciamo per circa un ventennio. Elif è alla ricerca di un modo per combattere le ingiustizie, Hasan è un musicista, che si allontana dalla sua patria alla ricerca della sua strada, Sema deve ancora trovare la sua strada e Salih lavora sodo e si prende cura di tutte le persone che lo circondano. Persone diverse, con storie diverse, che si incontrano e si fondono sullo sfondo di Yedikule, un quartiere di Istanbul pittoresco e fiabesco. Consiglio questo libro a tutti gli amanti delle narrazioni corali, a chi si è innamorato di questa città e ne sente nostalgia e a chi ha apprezzato i libri di Elif Shafak e delle sue ambientazioni. Ciò che mi ha colpito di più è stata l'atmosfera che si respira durante tutto il libro, piuttosto che le singole narrazioni personali di ogni personaggio. Ammetto che inizialmente ho fatto un po' fatica a seguire le diverse storyline, i personaggi sono molti e diversi tra loro, ma la vera magia accade quando, uno dopo l'altro, convergono verso il fulcro del romanzo, il quartiere di Yedikule. Sarà proprio qui che le rispettive esistenze verranno influenzate a vicenda, prime fra tutte quelle dei quattro ragazzi che cresceranno, si innamoreranno e prenderanno direzioni diverse, per poi ritrovarsi in alcuni casi e in altri no. Lo stile è molto lineare, a tratti forse troppo, ed è stata questa l'unica vera pecca che ho trovato in questo splendido romanzo: lo stile dell'autrice non mi ha convinto del tutto. Resta comunque una bellissima lettura consigliata a tutti!
Emanuela (17/09/2018) - Voto: 3/5
Pinar Selek decide di dare voce alle minoranze e agli oppressi, gente spinta a scappare o di contro a unirsi ad atti fin troppo rivoluzionari, persone che lottano pur di salvaguardare i propri cari. Ed infatti il messaggio principale che l’autrice vuole trasmettere è di solidarietà, coraggio e resistenza, basandosi interamente sui suoi studi e la sua esperienza personale. Potremmo addirittura parlare di cameratismo tra i personaggi principali, che senza conoscersi si sentono legati dal proprio passato e dalla battaglia che sono costretti loro malgrado a combattere. Ciò che personalmente stona in questo libro è il modo in cui sono descritte le due storie d’amore, tendenti al banale e quindi poco adatte al contesto storico delineato. Di base entrambe hanno le caratteristiche necessarie a rendere più affascinante ed emozionante il romanzo, ma tuttavia il potenziale viene sprecato attraverso i dialoghi delle due coppie e il loro sviluppo. In generale è un buon libro se si vuole avere un’idea maggiore della Turchia e della vita dopo il colpo di stato. Tuttavia bisognerebbe approcciarsi alla lettura senza avere troppe aspettative su determinati personaggi poiché La casa sul Bosforo è probabilmente un romanzo che va letto proprio per approfondire quel paese e quel periodo storico.