Il dio delle piccole cose

Alessandra (18/04/2020) - Voto: 5/5
Un libro magnifico raccontato con gli occhi di due bambini indiani. La lettura è difficile, ma la storia è eccellente. Ricorda molto i grandi classici di G.G. Marquez.
Gabriella (15/04/2015) - Voto: 5/5
Bellissimo. Da leggere e rileggere.
mitla (14/04/2014) - Voto: 5/5
Il classico libro che ti da il magone appena si è girata l'ultima pagina, leggendo quell'ultima parola "domani" che sai per i protagonisti della scena non ci sarà mai più. E' vero, lo stile è complesso, sia per i salti cronologici sia per la scrittura ricca di similitudini e invenzioni linguistiche, molto plastica e innovativa, ma dopo avere intuito cosa è successo sia facile seguire sul filo del ricordo i drammatici eventi che in 2 settimane hanno portato allo sfacelo le vite di tutti i personaggi del libro. Forse inizia in sordina ma già a metà si capisce perchè abbia vinto il Booker Prize. Da tempo non leggevo un libro con tanto lirismo, passione, e una scrittura avvolgente che riesce a far provare i sapori, gli odori, le sensazioni in maniera così "bruciante". Tuttavia viste le sue peculiarità è comprensibile che possa non piacere a tutti.
Francesco72 (22/09/2013) - Voto: 2/5
Mah, che dire? Ho aspettato fino alla fine che qualcosa mi prendesse, che la storia decollasse,che ci fosse una qualche svolta nei personaggi. Ma non è stato così. Pesante, noioso, un lessico troppo pomposo. Deludente.
lorenzo (13/02/2012) - Voto: 1/5
il libro peggiore che abbia mai avuto il piacere di leggere! anzi non potrei neanche dirlo, perché per essere peggiore implica che trovi oggettivamente del "Male" in esso; mentre qui non c'è... non c'è assolutamente nulla. 357 pagine di nonsense. Che storia racconta? un plot c'è - l'ho capito solo leggendo su internet - ma da come l'ha scritto non si capisce, se non a fatica. Prima i gemelli sono grandi, poi piccoli, poi grandi; poi muore un personaggio, il capitolo dopo lo rivede ancora in vita, poi è morto di nuovo. Va a sbalzi: avanti, e indietro. E poi lo riempie di inutili particolari, che gonfiano il libro stesso inutilmente. per dire una cosa ci mette 45 pagine, usando uno stile prolisso all'inverosimile. Penso che sia più che voluto, ma la scelta non è ben riuscita nel messaggio (se c'è) del libro. Uno stile del genere ha più successo nel libro di Salinger "il giovane Holden" (dove sembra che non abbia voglia di scrivere, dato che dice spesso "e via discorrendo"), e appunto lì ha senso. Ma qui no. Se vi piacciono tanto i particolari meglio leggere Wilde. Lui era uno Scrittore con la S maiuscola, lei no, mi spiace.