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Viaggio al termine della notte. Nuova ediz.
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mattia.bertoni
(09/08/2019) -
Voto: 5/5
Chiave di lettura che non sbiadisce mai di un mondo crudele eternamente in guerra. Assolutamente da leggere. Consegna puntuale
Alexandre Débeaux
(12/07/2019) -
Voto: 5/5
Un romanzo sicuramente complesso ed articolato, che costringe il lettore ad insediarsi nel profondo e nelle viscere delle personalità estrapolate da Céline; ne consegue un forte distacco ed un nichilismo irrimediabile, con note molto accese verso la media-borghesia ed la rigidità delle gerarchie sociali. Velati atteggiamenti anarchici ed apolitici, sono da intendere come massima espressione di un pessimismo critico e della malattia endemica verso quella società contemporanea (siamo nel 1932, il nazismo salirà al potere l’anno successivo) che si apprestava, stolta ed inconsapevole. ad entrare ad ampie falcate entro il secondo conflitto mondiale. Céline in questo che definirei un “grande romanzo umano“, non propone soluzioni a tale condizione, ma si limita a viverla -sulla propria pelle e negli anni a venire- come un vagabondo che cammina nell’oscurità della notte. Terminata la lettura mi è rimasto un senso di svuotamento e di assoluto, personalmente ho fatto fatica a riprendere la lettura di altri testi, poiché -stupidamente- ricercavo sempre quel particolare modo che Céline aveva di ritrarre la realtà nuda, svuotata, senza speranza.
Fabio Stante
(30/06/2019) -
Voto: 1/5
Ci ho provato, ma dopo 325 pagine mi sono appellato al 3° emendamento di Pennac. È ricco di passaggi affascinanti e riflessioni interessanti.È misantropo, nichilista, cupo. Tutto ciò che avrebbe dovuto piacermi... Non mi è piaciuto.
Giuseppe
(10/03/2019) -
Voto: 5/5
Cinico, cupo, nichilista, ma immenso come pochi altri libri! C'è tutto in questo monumento letterario del Novecento, che racconta la storia a sfondo autobiografico di Ferdinand Bardamu: dall'esperienza nella Prima guerra mondiale, passando per l'Africa coloniale, fino a giungere nella New York delle catene di montaggio, prima di ritornare in Francia, dove diventa medico in un quartiere degradato di Parigi. Un libro potentissimo e indimenticabile di uno scrittore straordinario che mette in fila dietro di sé tutti i grandi scrittori e quasi tutti i grandissimi. Perché non scrivi un capolavoro del genere se sei uno dei tanti. Non scrivi un capolavoro del genere se non sei un gigante. Non scrivi un capolavoro del genere se non sei Céline.
Simone Fontana
(09/03/2019) -
Voto: 5/5
Céline non ha solo "viaggiato" nel lato più oscuro e misero dell'umanità (cosa relativamente facile, del resto) ma è riuscito a raccontarlo senza attenuare l'orrore. La grande bellezza dell'opera che ha scandalizzato un'epoca deriva dall'intento dell'autore di non lasciar nascosto niente del mondo: la realtà del "Voyage" è francamente misera, per questo speriamo che il viaggio sia "interamente immaginario". Un libro da leggere anche solo per l'estrema originalità dello stile, che avvicina lo scritto al parlato. Insomma, Céline è Céline, non è mai esistito uno scrittore così estremo!
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