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Aria sottile
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lorena
(05/09/2016) -
Voto: 5/5
Non pratico l'alpinismo ma, dopo aver visto il film che mi ha letteralmente impressionata, ho voluto leggere questo libro. E' meraviglioso, scritto benissimo e di semplice lettura anche per chi non conosce il mondo della montagna d'alta quota e non ha questa forte passione. Ammetto però che per approfondire alcune cose (non sapevo neppure cos'era una seraccata) mi sono documentata in internet. Leggetelo ma preparatevi perchè alcune parti danno i brividi.
William Dollace
(16/12/2015) -
Voto: 5/5
"Diffido delle sintesi, di ogni genere di carrellata nel tempo, di ogni pretesa eccessiva di tenere sotto controllo ciò che si racconta; a mio parere, chi pretende di comprendere pur essendo palesemente tranquillo, chi sostiene di scrivere tenendo a freno l'emotività, è uno sciocco e un bugiardo. Capire significa tremare. Rievocare significa rientrare nei fatti e farsene lacerare. Ammiro l'autorità dell'inginocchiarsi di fronte all'evento". Harold Brodkey Nel 1996 la rivista Outside chiede al suo collaboratore Jon Krakauer, giornalista e alpinista, di scrivere un pezzo sulle spedizioni alpinistiche commerciali sull'Everest. Jon che ha nel curriculum di alpinista molte cime importanti ma non il famigerato Everest, riesce ad ottenere l'autorizzazione ad arrivare fino in cima, con una delle migliori guide in circolazione. Aria Sottile è il racconto in prima persona della spedizione che ebbe luogo e della tragedia che la colse all'improvviso, dove morirono 9 alpinisti. È anche l'occasione per Jon, giornalista divulgativo che ritengo da sempre onesto intellettualmente, per fare luce sulle ascensioni commerciali all'Everest e sulle circostanze che hanno influito sulla tragedia. È anche il racconto spaventoso di una montagna, il tetto del mondo, sulla quale raggiunti i 7600 metri di altitudine - la quota di crociera di un Boeing, dove nessun elicottero arriva e chiamata la "zona della morte" - il corpo dello scalatore inizia letteralmente a morire per mancanza massiva di ossigeno, costringendo a compiere l'ultimo tratto impervio di ascesa dal campo Quattro alla cima e discesa in breve tempo e in condizioni terribili. È la storia di una montagna che non perdona mai, soggetta a frequenti e improvvisi cambiamenti climatici anche nel giro di poche ore, una montagna che ancora oggi è un mito di assoluto di devozione e follia.
Simona
(13/10/2015) -
Voto: 3/5
E' stato piacevole e intenso fino a circa metà libro.. poi ho iniziato a sentirlo un po pesante e con difficoltà sono giunta alla fine! Non proprio soddifatta! mi aspettavo meglio!
Dea
(16/09/2015) -
Voto: 5/5
Ho cercato questo libro dopo aver visto il trailer del film e le buonissime recensioni qui su Ibs mi hanno spinto a prenderlo. L'ho consumato in soli 2 giorni e mi sono talmente appassionata alla vicenda da riflettere profondamente sulle motivazioni che spingono l'uomo a dover sfidare continuamente la natura che rimane sempre incontrollabile ed affascinante allo stesso tempo. L'autore, con un linguaggio semplice e privo di tecnicismi del mondo dell'alpinismo, riesce a narrare la tragedia che lo vede coinvolto in prima persona con una chiarezza e sincerità spiazzante ed il lettore, pagina dopo pagina, crea empatia coi personaggi e i luoghi stessi della montagna come se fosse fisicamente presente. Oltre all'amore per questa disciplina e la voglia di mettere alla prova se stessi, emerge anche il lato meno "nobile" come il dover raggiungere la vetta ad ogni costo pur commettendo errori, la rivalità e l'egoismo dell'essere umano di fronte a determinate situazioni estreme.
daniele64
(06/09/2012) -
Voto: 4/5
E' la cronaca,scritta in soggettiva da un partecipante,della disastrosa scalata all'Everest,tentata in contemporanea da diverse spedizioni nel 1996.Ne sono seguite numerose polemiche sulla gestione dei loro gruppi da parte delle guide,anche se probabilmente i maggiori responsabili del disastro,i 2 capo-guide,sono morti in quel terribile giorno.Krakauer scrive bene ed in maniera avvincente e ci invita a riflettere sull'esagerato sfruttamento turistico di queste montagne una volta inviolabili ed ora accessibili in maniera relativamente facile a (quasi)chiunque possa permettersi di pagare cifre considerevoli per togliersi lo sfizio.Consigliabile a chiunque ami l'avventura,magari anche solo per meditare sulla fragilità umana di fronte alla forza improvvisa della natura.
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