Aria sottile

sergioresta (04/02/2008) - Voto: 5/5
Dettagliata rievocazione di un evento sportivo finito in tragedia. Come appassionato di montagna non posso che apprezzare la competenza di Krakauer nelle descrizioni dei gesti tecnici, come medico invito quanti si vogliono accingere a imprese estreme a conoscere i danni organici derivanti dall'esposizione non protetta a temperature polari e alla rarefazione dell'aria spesso incompatibile con la vita. Narrazione veloce e snella, il cui unico impaccio risiede nella lettura dei nomi degli sfortunati protagonisti orientali e occidentali. Il Tetto del Mondo svilito a banco di prova per pochi clienti realmente motivati dall'ardore sportivo e dalla ricerca di sè stessi. L'Everest ridotto a una discarica di materiali esausti e a cimitero all'aperto... Krakauer fotografa il dramma della spedizione e della montagna. Asciutto, senza enfasi nè retorica, descrive con una scansione minutata l'evoluzione degli eventi meteo che determinarono la strage. Appassionante lettura che rende il libro un piacevolissimo passatempo
zombie49 (24/12/2007) - Voto: 3/5
Storia della disastrosa scalata all’Everest del maggio ’96 in cui morirono 9 alpinisti di cui 2 guide. Racconto accurato e avvincente di un giornalista scalatore. Ma Krakauer sottolinea spesso infantilmente la propria maggiore abilità fisica e tecnica rispetto ai compagni e critica altre spedizioni, guide e colleghi. Inutile postilla finale polemica verso Bukreev, guida di altro gruppo, poi morto in un'altra scalata. Riconosce con freddezza l'abilità e il coraggio dell'alpinista russo nel salvataggio dei dispersi, ma critica la decisione della sua ascesa senza O2 e la discesa x 1° dalla vetta. Forse, nelle condizioni estreme, non esiste scalata senza polemiche. Ne è tratto un ottimo film con immagini anche più avvincenti.
ORLANDIN DENIS (18/10/2006) - Voto: 5/5
IL LIBRO E' STUPENDO UN EMOZIONE LUNGA 346 PAGINE
Alessandro Guidi (31/01/2006) - Voto: 5/5
mi è stato regalato questo libro in quanto vagamente apppassionato di montagna,l'ho letto tutto d'un fiato e non sono più riuscito a staccarmene completamente; ho dovuto rileggerlo cercando di capire la psicologia dei vari personaggi ed ,in particolare, le motivazioni che spingono persone probabilmente già affermate professionalmente e con possibilità economiche (alcune senza troppa esperienza alpinistica e pagando cifre incredibili) a sfidare la morte, a "raggiungere la vetta" costi quel che costi e con qualsiasi mezzo (anche facendosi trainare da uno sherpa). ho successivamente letto i libri degli altri sopravvissuti ma non ho trovato la stessa forza narrativa di "aria sottile" l'unico appunto che mi sento di fare a krakauer è che in certi momenti sembra quasi che voglia "chiamarsi fuori", prendere le distanze dagli altri protagonisti di questa tragedia pur essendone stato parte attiva; in definitiva penso che sia un libro da consigliare anche ai non appassionati di alpinismo.
Giulio Mescoli (14/02/2005) - Voto: 5/5
Questo libro coinvolge. Lo trovo molto vero e al tempo stesso assurdo: il fascino dell'estremo vale il prezzo della vita? Credo che sia proprio questo che l'autore ancora oggi non si spiega. Gran libro.