Aria sottile

Anna (23/03/2004) - Voto: 5/5
Descrive molto bene le difficoltà ed i rischi nell'intraprendere una spedizione del genere e il tragico risvolto preso da queste spedizioni. Impressionante, ricco di emozioni, da leggere.
renata (01/07/2003) - Voto: 4/5
come Moreno, vi dico leggete anche "Everest 1996" di bukreev, ma anche "un posto in cielo" sempre di bukreev. Krakauer sa sicuramente scrivere, non c'è dubbio, e così "compra" un pò il lettore ma dovrebbe essere un pò più obiettivo!! ps: io sto rileggendo sia everest 1996 che aria sottile, che comunque rimangono sempre i due migliori di tutti quelli che hanno pubblicato un pò tutti i suprestiti della "tragedia del 1996".
Elena Ragazzi (13/01/2003) - Voto: 2/5
Per una volta sono contenta di aver fatto il gambero e di aver iniziato a leggere i libri sulla storia di questa tragedia dall’ultimo pubblicato (Lo Sherpa). Ho potuto così affacciarmi ai fatti senza tuffarmi immediatamente in una polemica dai toni deteriori. Anche lasciando da parte la polemica, il libro, che era osannato dalla critica e dai lettori, mi ha deluso. Per la natura de fatti narrati mi aspettavo un racconto avvincente e ricco di pathos, invece molti passaggi rasentano la noia e la brillantezza della scrittura non migliora molto neppure nei capitoli chiave che raccontano i fatti sulla montagna. Sotto un’altra ottica l’autore vuole presentare il proprio lavoro come un reportage completo e oggettivo, (ma questo è sufficiente a motivare l’assenza di sentimento?), ma io essendo già almeno in parte informata sull’argomento scoprivo ovunque piccole mancanze o omissioni. L’attributo di oggettività poi si annulla se si pensa alla facilità con cui l’autore ha contrabbandato opinioni personali sui fatti come verità assodate, alimentando immediatamente la polemica. Infine un reportage dovrebbe aver lo scopo di chiarire i fatti, mentre a fine libro mi sono resa conto che nella mia testa non era rimasto neppure impresso con chiarezza il quadro degli eventi. Gli elementi positivi: il libro si fa comunque leggere, anche da chi di montagna non ne sa nulla. Però io vorrei che nessuno che non ami già il mondo della montagna legga questo libro, perché gli aspetti deteriori che vi vengono presentati prevalgono di larga misura su quelli di fascino. Infine è divertente il gioco (quasi da giallo) di costruire il quadro nella sua completezza a partire dalle testimonianze, a volte discordanti, di testimoni diversi.
roberto (02/01/2003) - Voto: 5/5
Libro entusiasmante, che ti prende già sin dall'inizio. I libri dovrebbero essere tutti così! Sembra di salire la montagna assieme allo scittore, molto ben fatto! Un tributo alla lettura. Forse se la gente non si appassiona alla lettura è anche perchè di libri così non è facile trovarne! Altro che Premi Campiello! Spesso i libri premiati sono molto pesanti ed indigesti.
Andrea (20/12/2002) - Voto: 5/5
Impossibile staccarsi da questo libro fino alla fine, si fa letteralmente divorare. Mi è piaciuto davvero moltissimo, tanto da scatenare una ricerca di altri libri sull'argomento; nonostante sia riusciuto a trovarne, nessuno ha questo ritmo e questa capacità di avvincere, anche se, bisogno dirlo, questo è l'unico scritto da un professionista.