L' enigma di Flatey

Freedom (09/07/2021) - Voto: 5/5
Ottimo libro. Scorre bene ed è un "giallo" anomalo con un pizzico di humor! Senza dubbio da leggere.
(16/10/2017) - Voto: 5/5
Per chi ama la letteratura nordica non di " cassetta" questo libro unisce una trama thriller ambientata in una remota isoletta realmente esistente nei fiordi del nordovest dell'islanda con una miriade di informazioni sulle antiche saghe di quel paese.
rotemapi (06/01/2016) - Voto: 5/5
Concordo pienamente con Rosanna. In questo caso il giallo, peraltro godibilissimo e sospeso fino alle ultime pagine, è quasi un pretesto per offrire un affresco sulla cultura dell'Islanda, tradizionale e più recente (gli eventi principali si svolgono nel 1960), senza tralasciare il ruolo preponderante di una natura davvero estrema. Una piacevole scoperta.
rosanna robbiano (12/04/2015) - Voto: 5/5
Questo libro a me è piaciuto moltissimo, anche se il mio parere non pare lo stesso di chi mi ha preceduta in questa modesta recensione che invio. Lo stile è sciolto e scorrevole, i personaggi del romanzo mi sono parsi ottimamente ed esaurientemente descritti. Il finale di questo non comune giallo è abbastanza sorprendente e tiene desto l'interesse fino alla fine. Inoltre, la lettura di questo lavoro di Ingolfsson cnsente al lettore di approfondire le proprie conoscenze sull'Islanda, attraverso il libro di epica nordica intorno al quale si svolge la vicenda, e attraverso la minuziosa descrizione delle condizioni di vita degli abitanti di una piccola isola a nord-ovest di Reykjavik, nel 1960.
spaggio (04/01/2014) - Voto: 2/5
Lo confesso, adoro il formato dei libri di Iperborea, e questo fatto apporta a questo libro un 1 sul voto che è 2. Attratto dal titolo accattivante mi aspettavo un ritmo narrativo ben cadenzato da indizi logici, prodromici a una soluzione finale dell'enigma che fosse con essi coerente. Invece ho letto un romanza basato su una storiuccia sgangherata, con personaggi abbozzati, con rivelazioni e colpi di scena privi di suspense, inventati lì per lì per tirare avanti e giungere a una fine in qualche modo. Di buono mi resta la sensazione del vivere in un ambiente ristretto geograficamente e socialmente quale quello dell'isola di Flatey: almeno questo il libro è riuscito a trasmettermi, giustificando, in parte, lo sforzo nel portare a termine la lettura. P.S.-Un giudizio non positivo su un libro non preclude la continuazione del mio personale rapporto di lettore con le collane di Iperborea, che, anzi, consiglio a tutti di tenere sott'occhio in quanto foriere, spesso, anche se non sempre, di proposte che si tramutano in piacevoli scoperte.