Storie d'amore, di morte e di follia. Prequel, interquel, sequel a «Né con te né senza di te» di Paola Calvetti

Annalisa (28/10/2012) - Voto: 4/5
Bella lettura, sebbene non all'altezza del libro della calvetti.
holdengray (06/07/2006) - Voto: 5/5
tre storie belle, lame affilate che mi hanno fatto riflettere su quanto la vita è cinica, e su quanto è labile il confine tra normalità e follia, tra vita e morte, tra amore e odio. La cantina dell'architetto su tutte, ma anche le due sorelle e il funerale. Frase da tramandare ai posteri: "A volte la vita mi sembra come una di quelle cazzo di feste dove non conosci nessuno". Un monumento.
Maria Luisa Sotgiu (09/06/2006) - Voto: 4/5
Ho finito adesso di leggere “Né con te né senza di te” di Paola Calvetti, edito dalla Bompiani, un genere noir che mi è piaciuto tanto, al punto da disinteressarmi del resto per proseguire nella lettura, fino ad arrivare all’ultimo capitolo: “Vera” che è una dei tre personaggi importanti. Gli altri sono Nicola, l’amore di Vera e Francesco l’amico della coppia, (c’è anche la madre di Nicola, ma è appena accennata, piatta nel suo egoismo). Mi sono fermata per fare una pausa, per prendere congedo con la scrittrice, che mi è dispiaciuto lasciare; mi capita sempre così quando leggo un libro che mi attira: cerco di indovinare il finale, che in genere trovo adattissimo alla storia letta. Quello della Calvetti è un finale travolgente: ho riletto per capire esattamente il motivo di determinate scelte. L’autrice scrive con un linguaggio elegante, pulito, vivace che e sa avvincere il lettore. Nel leggere un libro come questo, si sente il desiderio di riscrivere i pensieri più belli, di annotare quelli più suggestivi. E rifletterci sopra. Il romanzo di Paola Calvetti è sì d’amore, ma un amore “non amore” da parte di lui e di grande amore da parte di lei, come accade moltissime volte anche nella realtà. I dialoghi sono reali e intelligenti, mai dolciastri, mai enfatici. Una giornalista e un avvocato che stanno insieme e ogni tanto si chiedono a che livello di amore sono, di sopportazione reciproca, di voglia di stare insieme per stare bene, non per discutere su ogni cosa. Un romanzo che rispecchia le situazioni reali. Ci sono momenti di serenità e momenti di crisi tra i due, come sempre in tutte le storie d’amore, e le discussioni ci sono, ma non portano a nessuna soluzione se non quella dell’insofferenza per l’altro, dell’incomprensione. Il libro merita un voto alto.
Camilla (26/04/2006) - Voto: 5/5
Eccezionale ed avvincente noir, scrittura asciutta, diretta, senza fronzoli. Passioni forti, dure, vere, scabrose. Follia, pazzia, malattia dei sentimenti. Le passioni sono protagoniste e la lettura scorre via come fosse fiume. Complimenti!Se tutti gli esordienti fossero così saremo a posto!
Matteo Bortolotti (23/01/2006) - Voto: 5/5
Alessandro Berselli rientra a pieno titolo fra quegli scrittori che io definisco d'evasione. Ma attenti, l'evasione di cui parlo è quella del lettore, catapultato dentro la proiezione stessa del male che alberga nel nostro vicino. Questo è il territorio che si è scelto Berselli, ed è un territorio tutt'altro che piacevole in cui evadere. Eppure piacevole è la lettura di questi tre racconti. Piacevole lo stile. Sintetico, sincretico, giusto. Uno scrittore d'evasione deve saper usare la lima. Berselli cesella, scolpisce. Cinque punti per lui. Aspettando il primo romanzo.