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Una rivoluzione sentimentale
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Cristina
(20/04/2025) -
Voto: 2/5
Sì, il libro si legge bene, ma il personaggio non è verosimile, almeno per chi sa come funziona una scuola. Il primo collegio docenti dopo mesi ... non è così, a inizio settembre c'è sempre un collegio, una classe problematica di ragazzi di quinta a cui vengono proposti saggi che forse neanche alla Normale di Pisa... . Mah! Sì, tutto fa colpo, tutto suggestivo, ma non è la realtà..
Silvia
(05/08/2022) -
Voto: 3/5
Il titolo prende spunto da una frase di Luigi Pintor, giornalista e fondatore de Il Manifesto: “Consiglierei una rivoluzione sentimentale. Di tutte le rivoluzioni o riforme, plebee o aristocratiche, proletarie o borghesi, culturali o morali, nessuna è mai stata progettata come sentimentale. Forse perché i sentimenti, intesi come rapporti tra le persone, sono difficili da clonare e sono reputati di genere femminile.“ Proprio perché considerati appannaggio delle donne e rivestiti spesso di una carica negativa, Pintor sostiene che sia proprio con i sentimenti, con l’incontro tra le persone, con il cambiamento interiore che si può cambiare la propria vita. Zelda lo sperimenterà sulla propria pelle in un incontro a metà strada tra cattedra e banchi. Si troverà a guardare negli occhi ogni ragazzo, uno per uno, per imparare qualcosa, per cavalcare l’onda del cambiamento e dare così vita alla sua personale Rivoluzione sentimentale. Il libro racconta d’amore ma anche di difficoltà di rapportarsi con degli alunni inizialmente disinteressati allo studio e alla società. Da sfondo una Napoli contraddittoria, bella e dannata, da scoprire e con luoghi e persone da evitare. Emozioni ed esperienze sono mescolati, a volte un po’ troppo facilmente, per comporre un libro ironico, triste, che porta a pensare. Una pecca è che la scrittrice mescola tante vicende e tanti personaggi, forse troppi, e per questo tutti risultano poco approfonditi e molto superficiali. La partenza è stata poco convincente, ma più si va avanti più ci si raccapezza in questo miscuglio di relazioni e di situazioni della vita dei personaggi. Penso che sia stato un bene aver letto in precedenza i due libri più famosi di Viola Ardone (Oliva Denaro e Il treno dei bambini), perché se avessi letto prima questo non so se avrei dato facilmente un’altra chance a questa scrittrice.
Dublino80
(22/08/2021) -
Voto: 5/5
Gran bello libro. Originale interessante costruito bene. Zelda personaggio vero con le sue fragilità e debolezze. Storia ben intrecciata. Complimenti.
Monica Sitzia
(30/12/2020) -
Voto: 5/5
Dopo aver letto “Il treno dei bambini” (ricevuto in dono), incuriosita dallo stile, ho acquistato “Una rivoluzione sentimentale”. La scrittura è trascinante, a tratti suggestiva, capace di restituire, senza leziosità, ritratti di umanità che scaldano il cuore. “Bisogna essere indulgenti con la propria speranza”, un passo che mi è caro perché invita alla sospensione del giudizio e all’accoglienza.
Gloria Zanchetto
(05/11/2020) -
Voto: 4/5
Zelda, la protagonista di questo romanzo di Viola Ardone è una ragazza benestante, laureata, che sogna una carriera universitaria come ricercatrice e di finire di scrivere il suo libro sulla rivoluzione napoletana del 1799. Zelda ha quotidianità e abitudini ben definite e consolidate da anni, che le danno sicurezza. E con questo tran tran la sua vita va avanti monotona, sempre uguale, piatta. Le cose iniziano a cambiare quando accetta la cattedra di lettere in un liceo a Scogliano, nella terra dei fuochi. Zelda insegna ai c.d. 'ragazzi invisibili', quelli che ci sono ma che nessuno vede, quelli che la società classifica come delinquenti o drogati o spacciatori solo perché appartengono a quella terra disperata e inquinata. Invece, questi ragazzi hanno tante cose da dire, chiedono solo di essere ascoltati. Sono giovani che vogliono emergere e cambiare le cose. Ma vogliono farlo rimanendo a vivere nella loro realtà perché hanno capito che è restando che si ricostruisce, anche se andarsene altrove é piu facile ma non risolve i problemi. Partire è come fuggire. E la fuga non è mai la soluzione. Questi giovani si attivano perché vogliono che si chiuda la discarica che da anni opprime l'aria che respirano e li fa ammalare. Zelda insegna la lettere a questi studenti che masticano un italiano stentato o, meglio, un napoletano italianizzato ma è Zelda ad imparare da loro che crescere vuol dire trovare in se stessi il coraggio di cambiare. La rivoluzione sentimentale di Zelda si sviluppa, dunque, nell'arco di un anno scolastico, durante il quale la 'prussuré', come la chiamano i suoi studenti, matura una nuova consapevolezza di sé e, sulla scia dei suoi studenti, si mette in gioco, stravolge completamente la sua vita e cambia. Consigliato alle persone routinarie che, con i loro tempi, trovano la forza di fare il salto.
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