Gesù. L'invenzione del Dio cristiano

Giuseppe (27/11/2022) - Voto: 1/5
Non sono uno specialista, ma le tesi mi sembrano un po' tirate per le corde. Alcune le condivido, ma la maggioranza non mi convincono più di tanto. L'ho poi regalato ad un collega.
Robbie (22/08/2021) - Voto: 3/5
Un testo che cerca di analizzare in base alle fonti storiche la figura di Gesù.
Ciopina (11/05/2020) - Voto: 4/5
Un libro da leggere con attenzione.
Gabriele Martufi (29/08/2011) - Voto: 5/5
Questo libro affronta la storicità di Gesù partendo dal Nuovo Testamento, dai Vangeli Apocrifi, e da altri importanti testi canonici, alla luce della più aggiornata ricerca storiografica. Il testo mette in luce tutte le contraddizioni e le incoerenze della dogmatica cattolica/cristiana, dimostrando che, pur ammettendo un certo grado di attendibilità delle fonti canoniche cristiane suddette, il profeta ebraico Yeshua bar Joseph non ha nulla a che fare con Gesù Cristo (dogmatizzato, cioè inventato, dai Concili di Nicea e Calcedonia). Questa è certamente una chiave di lettura, ma non è l'unica possibile: che cosa sappiamo con "certezza" di Gesù? Dal punto di vista strettamente storico quasi nulla, al punto che neanche la sua esistenza è al di sopra di ogni dubbio. Il silenzio della storiografia contemporanea non cristiana è a dir poco imbarazzante, per non dire "sospetta". Giusto di Tiberiade, contemporaneo di Gesù, non ne fa menzione, così come Filone di Alessandria e così tanti altri. Se poi si considerano le forti affinità-analogie tra il Cristianesimo, il Mitraismo, lo Zoroastrismo, il Culto del Sole, ecc, allora la figura storica di Gesù vacilla paurosamente, così come le origini stesse del Cristianesimo. Per esempio, una leggenda narra che Mitra venne al mondo per salvare il genere umano incarnandosi nel ventre di una vergine e che avrebbe abbandonato la terra per tornare in cielo all'età di 33 anni. Ma che strane coincidenze. Ora sentiamo Thomas Paine: la religione cristiana è la parodia del Culto del Sole, hanno messo un uomo chiamato Cristo al posto del Sole e adorano quella figura come originariamente si adorava il Sole. Nonostante tutto è certamente possibile che Gesù sia veramente esistito, oramai questo viene (quasi) universalmente accettato, purché si riconosca che non è mai stato dimostrato in modo inoppugnabile, quindi a mio parere il problema della storicità di Gesù è aperto, dopotutto... le verità che tolgono la speranza è meglio tacerle (Gervaso).
roberto (26/08/2011) - Voto: 4/5
Premesso che non mi è chiaro il perché esercitare un diritto di critica debba esser considerato come un "attacco", il libro in oggetto evidenzia come talune incongruenze non consentano più facili riposi in materia di cristianesimo. Ad esempio sarà risultato evidente a qualunque lettore del Nuovo Testamento quanto la tematica della imminente fine del mondo e la relativa instaurazione del regno di Dio partendo da Israele fosse una certezza non solo per i primi cristiani ma soprattutto per Gesù stesso, tanto da far dire al teologo Mancuso che qui Gesù si sbagliò. Strati di questa tensione emergono in continuazione in tutto il NT tanto da non impedire il sospetto che i successivi ripiegamenti univeralistici fossero un riaggiustamento delle speranze deluse. Un libro che merita attenzione se non altro per bilanciare quel profluvio di pubblicazioni apologetiche molte delle quali, specialmente quelle di Meluzzi, Messori e Socci, fanno arrossire per l'imbarazzo a causa di una smodata e puerile tendenza a far del cristianesimo un ambito totalmente immune da lati oscuri, contraddizioni incomponibili, aspetti favolistici, morali sanguinarie ed incredibilità francamente improponibili.