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A bocca chiusa
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simof
(08/07/2021) -
Voto: 5/5
È la storia del dramma che vive un bambino, cresciuto senza il padre, costretto a subire la violenza psicologica inferta dal nonno-orco. L’impatto è devastante: il piccolo sviluppa sensibilità, e quindi una maturità maggiore rispetto alla sua età, ma anche disturbi mentali. Un baratro in cui sprofonda inesorabile e di cui sembra consapevole, fino all’epilogo inaspettato. La narrazione segue soprattutto il punto di vista del protagonista e la sua evoluzione, manifestandone ingenuità e desideri durante l’infanzia, perspicacia, turbamenti psichici e bisogni affettivi. Emerge una mentalità acuta ma “guasta e distorta”, che rende il protagonista l’unico personaggio con un certo spessore di carattere. Infatti i soggetti, soprattutto secondari, sono “ridotti al necessario”, così come il contesto fisico, un non-luogo in una periferia di una grande città. Scelte emblematiche. Ho apprezzato la struttura, dai capitoli brevi e concisi, che si avvale di uno stile informale e schietto, dall’impatto visivo e dalle “sfumature metaforiche”, alcune notevoli. Non ho invece gradito l’attenzione a dettagli resi inquietanti. Mi chiedo se non sia troppo, pur comprendendo l’ottica pessimistica e drammatica su cui si innesta il romanzo. Una narrazione nel complesso scorrevole anche se in alcuni tratti un po’ lenta. Una lettura impegnativa e originale, dal titolo efficace, che mi ha coinvolto. Ma a cui è necessario abituarsi se non si predilige questo genere letterario, e di cui bisogna accettare la visione di fondo.
Mariflo
(20/05/2016) -
Voto: 4/5
Sarà difficile dimenticare questa lettura. Una storia forte, cruda, che ti prende, me ti segna; reale ma delirante; a tratti favola, a tratti tragedia. Ho perso il ritmo solo nella seconda parte, non perchè la qualità della narrazione fosse calata, ma perchè mi rifiutavo di leggere, di andare avanti... Non mi era mai capitato di leggere un libro così.
ILARIA BORRACCETTI
(19/12/2014) -
Voto: 5/5
Non è facile un libro così. e' una storia cruda. Ma sono proprio queste le storie difficili da raccontare, quelle dove non c'e' il lieto fine che ti aspetti. Stefano Bonazzi è riuscito con grande bravura a raccontare questa storia, personalmente tenendomi incollata alle pagine, e con maestria tale da farmi emozionare e commuovere in alcuni punti. Questo libro arriva dritto al cuore, scuote, sconcerta. Impossibile non immedesimarsi nel protagonista, non vivere in prima persona il dramma del bambino protagonista della storia. Un libro che oltre ad emozionare fa riflettere su quanti drammi familiari come questo esistano tutti i giorni, quante vite rovinate, violate, tristi. Quanti destini rovinati per sempre. Non era facile da raccontare ma Stefano Bonazzi ci è riuscito benissimo.
Floriana
(25/09/2014) -
Voto: 5/5
Un libro molto ma molto bello, sorprendente. Una storia mozzafiato,un bambino a cui è stata tolta l'innocenza dal nonno- orco. Un viaggio nella mente e nell'animo di questo bimbo diventato adulto, nei meandri della psiche con tutti i suoi misteri e ambiguità. Ho apprezzato la destrezza dell'autore nell'avventurarsi con abilità e scioltezza nel labirintico mondo interiore del ragazzo senza-nome.
Valerio
(27/08/2014) -
Voto: 5/5
Una storia disturbante, un romanzo scritto ottimamente, in grado di tenere l'attenzione del lettore costantemente sul filo della tensione senza smorzarla mai, come i migliori thriller. A Bocca Chiusa è un esordio eccezionale, di un autore pieno di talento, che con quest'opera ha promesso davvero tantissimo.
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