La misura dell'uomo

Giorgio g (26/11/2018) - Voto: 5/5
Malvaldi ci porta, con il suo stile scanzonato, in pieno Rinascimento, alla corte di Ludovico il Moro dove il sommo Leonardo passa i suoi guai per assecondarne i voleri. Un esempio del suo stile: “Il condottiero inglese, quando lo salutavano dicendogli «La pace sia con voi» rispondeva «Speriamo di no. Rimarrei senza lavoro». Leonardo è coinvolto, come investigatore, nell’omicidio di Rambaldo Chiti, già suo allievo di bottega e poi è coinvolto in un tentativo di furto di un suo quadernetto in cui segnava le idee che la sua mente geniale andava escogitando. Infine, si deve occupare di un caso di lettere di credito artefatte. Una lettura molto piacevole e dalla quale, nonostante il tono leggero, c’è molto da apprendere.
Charlie57 (24/11/2018) - Voto: 3/5
Con questo libro l'autore Malvaldi ci fa conoscere Leonardo da Vinci "investigatore". Secondo il mio parere non è un romanzo storico ma un giallo ambientato in una Milano del 1493 con protagonisti realmente esistiti. Un libro che si legge gradevolmente e che non dispiace.
Raffaele (21/11/2018) - Voto: 4/5
Intrigante un Leonardo cosi. L'avevo sempre immaginato austero poco incline alla simpatia forse per la sua enorme intelligenza. Malvaldi mi ha fatto scoprire un lato che magari aveva, molto toscano, e come dargli torto?
GiuGiu (16/11/2018) - Voto: 5/5
Non delude mai Malvaldi, anche quando cambia un po' tono e registro. Sicuramente cambia ambientazione e personaggi ma anche quando si cimenta con la storia (non è la prima volta che lo fa, ricordate Odore di chiuso...?) la sua scrittura brillante fonziona sempre. Un Leonardo da Vinci che ricorda vagamente quello di Troisi e Benigni: l'umorismo toscano riemerge sempre.
Lettore di Bellinzona (15/11/2018) - Voto: 2/5
Non ci siamo, stavolta il romanzo è deludente sotto molti punti di vista: trama contorta e poco chiara, situazioni e metafore pseudo-umoristiche di poco effetto, continui cambi di scena alla fine di ogni paragrafo (alla Vitali) inefficaci. Potrei continuare ma mi fermo qui. Peccato, perché sono un grande ammiratore di Malvaldi e tutti i suoi romanzi precedenti li avevo trovati ben scritti e di piacevole lettura.