Una casa troppo tranquilla

Cri (04/06/2019) - Voto: 2/5
È un peccato quando hai delle aspettative e queste vengono deluse. Mi aspettavo qualcosa in più da questo thriller. I personaggi son messi là e in alcuni punti mi son chiesta qual era il loro passato visto che alcune delle loro azioni dichiaravano ciò che avevano vissuto ma, oltre alcuni accenni, non mi è stato dato nulla per conoscerli davvero. Beth è complessa, ha una storia tormentata alle spalle ma è solo accennata. Lo stesso accade per Albie. Se per Beth ci sono stati accenni qua e là, che ben o male delineano in modo marginale (secondo la mia opinione) il personaggio, per Albie invece pochi accenni che non mi hanno permesso di comprenderlo fino in fondo. Mi dispiace ma son rimasta delusa dalla lettura di quello che pensavo fosse un grande libro.
Raffaella Bianchi (11/03/2019) - Voto: 4/5
Il nuovo romanzo di Jane Schemilt è nel solco del thriller psicologico e dell’ambiente medico a cui ci ha abituato con i libri precedenti. Quando scrivo thriller psicologico non intendo dire che non ci siano delitti e colpevoli in questo libro, ma la bravura dell’autrice è nel farci arrivare alla comprensione del crimine analizzando i personaggi in modo quasi chirurgico, e d’altra parte la Schemilt, oltre a essere scrittrice, è un neurochirurgo.I protagonisti del romanzo sono Beth, una giovane infermiera che ha vissuto un’infanzia disastrosa a causa dei genitori alcolisti, e Albie, un brillante ma troppo timido chirurgo che non si è mai sentito apprezzato dalla sua famiglia di origine e dai suoi colleghi. I due s’innamorano e, apparentemente, sembrano la coppia perfetta dove l’uno supporta l’altro nei suoi obbiettivi. Si prova simpatia per queste due persone, soprattutto per Beth, che dopo la morte dei genitori ha lottato per formarsi una vita ma ha conosciuto un uomo maturo che le ha letteralmente rubato il futuro. E anche Albie è il classico esempio dello studente secchione che, diventato un promettente neurochirurgo, è comunque sempre pieno di dubbi sulle sue capacità e quindi si sobbarca anche il lavoro dei colleghi meno scrupolosi, non tanto per fare carriera ma perché è abituato a ricercare la perfezione in tutto..Jane Shemilt è particolarmente brava non solo a creare un vortice di situazioni in cui sarete assorbiti, fino a farvi arrivare al più presto in fondo al libro per comprendere, ma soprattutto è abile nel mostrarci la “banalità del male”.
Giorgia (25/10/2018) - Voto: 2/5
Abbandonato a pagina 100: spento, lento, noioso. Peccato, avevo letto i precedenti e mi erano piaciuti molto.
Raffaella Bianchi (19/09/2018) - Voto: 5/5
Il nuovo romanzo di Jane Schemilt è nel solco del thriller psicologico e dell’ambiente medico a cui ci ha abituato con i libri precedenti. Quando scrivo thriller psicologico non intendo dire che non ci siano delitti e colpevoli, ma la bravura dell’autrice è nel farci arrivare alla comprensione del crimine analizzando i personaggi in modo quasi chirurgico, e d’altra parte la Schemilt, oltre a essere scrittrice, è una neurochirurgo. I protagonisti del romanzo sono Beth, una giovane infermiera che ha vissuto un’infanzia disastrosa a causa dei genitori alcolisti, e Albie, un brillante ma troppo timido chirurgo che non si è mai sentito apprezzato dalla sua famiglia di origine e dai suoi colleghi. I due s’innamorano e sembrano la coppia perfetta dove l’uno supporta l’altro nei suoi obbiettivi. Si prova simpatia per queste due persone, soprattutto per Beth, che dopo la morte dei genitori ha lottato per formarsi una vita ma ha conosciuto un uomo maturo che le ha letteralmente rubato il futuro. E anche Albie è il classico esempio dello studente secchione che, diventato un promettente neurochirurgo, è sempre pieno di dubbi sulle sue capacità e quindi si sobbarca anche il lavoro dei colleghi meno scrupolosi. Jane Shemilt è brava non solo a creare un vortice di situazioni in cui sarete assorbiti, fino a farvi arrivare al più presto in fondo al libro per comprendere, ma soprattutto è abile nel mostrarci la “banalità del male”. Fin dall’inizio facciamo il tifo per Beth e Albie, ci sembra che il loro incontro possa ricucire le profonde ferite nell’animo di Beth e dare ad Albie la spinta giusta per raggiungere i riconoscimenti che si merita. E invece il passato di Beth non può essere dimenticato. Da parte mia posso dire che Jane Schlemilt è riuscita a farmi immedesimare in entrambi i personaggi con questo thriller davvero sorprendente e profondo insieme.