Il ritorno del marinero. Le indagini del commissario Bertè

annacrem65 (18/09/2018) - Voto: 5/5
Amo questo scrittore o meglio le due scrittrici che si celano dietro allo pseudonimo. Ho acquistato tutti i lavori precedenti. Storia ben scritta e come sfondo sempre la mia Liguria! La storia si sviluppa in esito mai scontato e il commissario e' un protagonista di carattere.
Pierre2005 (17/09/2018) - Voto: 5/5
Il commissario Bertè è sempre il commissario Bertè, anche se di avverte un po' di declino (l'età che avanza forse...) Godibilissimo. Letto in poche ore.
Cristina52 (05/08/2018) - Voto: 5/5
Si ripropone anche in quest'ultimo libro la formula che già mi era piaciuta nei romanzi precedenti:stile garbato, trama ben strutturata , personaggi amabili e non banali.Consigliato
Fabio S. (16/07/2018) - Voto: 4/5
Bertè è sempre Bertè, anche se il commissario che incontriamo in questo racconto è diverso: più mauturo, profondo, pacato, innamorato ancora di Marzia (che è sempre un piacere rincotrare).. Il giallo all'italiana è ancorta vivo e pulsa in ogni riga di questo libro che conferma la forza delle "sorelle" Martini, capaci di saperci incatenare alle vicende umane e lavorative di Bertè. Tra le piccole/grandi disavventure private del protagonista si dipana l'indagine che è uno spaccato preciso di alcune miserie dell'animo umano: amori, ossessioni, tradimenti, dolori, inganni, contrasti insanati. SI tratta sicuramente di un romanzo più profondo e, per certi versi, formativo rispetto ai precedenti; ciò è reso possibile anche da un Bertè più riflessivo e introspettivo, spesso in bilico tra malinconia e serenità vissuta nella sua oasi personale. Il solo neo che sembra ripetersi da alcuni romanzi è il progressivo lento appannarsi delle caratteristiche distintive di Bertè che gli avevano permesso di stagliarsi sulla piattezza generale italiana. Manca il mordente di un tempo, manca il carattere spigoloso che emerge solo in rarissimi sprazzi, manca quel suo atteggiamento astioso che lo rendeva più umano; ora Bertè sta diventando troppo "normale", col rischio di perdersi nell'anonimato caratteriale di troppi personaggi del panorama giallo. Non basta una coda di cavallo per distinguersi e serve un carattere particolare per risaltare; ecco, forse il rapporto con Marzia lo ha cambiato, ma troppo, rendendolo un altro, forse migliore, ma meno incisivo. Ma, al di là di ciò, questo romanzo è perfetto anche nello sviluppo di una trama carica di colpi di scena e cambi di prospettiva che sono parte integrante dell'indagine. Complimenti a Emilio Martini!!!! Consigliato a chi crede ancora nell bontà di un ottimo romanzo all'italiana e ama da tempo Berté, sconsigliato a chi vuole thriller crudi. Da leggere dopo i romanzi precedenti della serie per assaporarlo appieno.
Claudio (15/07/2018) - Voto: 5/5
Bertè da ormai due anni vive e lavora in Riviera. E ci sta bene, poi ora che Marzia è incinta. Ma da Milano gli offrono un posto molto importante: Nel ritorno da Milano sucecde di tutto: Marzia si sente male e perde i bambino; nel frattempo viene scoperto un omicidio al porto. Si tratta di Sebastian Scettro, rampollo di una importante e ricca famiglia del posto che da nove anni se ne era andato in giro per il mondo con la sua barca e non aveva più dato notizie di sé, tanto che i famigliari lo avevano dato per morto. Ma chi è l'omicida? Possibile che poche ore dopo il suo arrivo, il Marinero fosse ucciso cos' barbaramente con tre colpi di pistola. Pistola che fra l'altro è un residuato dell'ultima guerra. E chi possiede un'arma del genere? L'inchiesta di Bertè si congiunge con una rapina di nove anni prima ai danni di un gioielliere di Genova: i rapinatori furono arrestati ma il bottino non si trovò. Unendo le due indagini, Bertè e la sua squadra arrivano finalmente a risolvere i due casi. Resta l'interrogativo: Bertè tornerà a Milano?