Gesù. L'invenzione del Dio cristiano

S.71 (24/08/2011) - Voto: 3/5
L'Autore descrive questo testo come "un lavoro di divulgazione di tesi storiografiche largamente consolidate fra gli studiosi"; condensare quest'ambizioso (e forse un po' velleitario) intento in un "libriccino", però, non può che lasciare semplicemente degli spunti e delle impressioni molto parziali. In questo modo comunque l'intento è raggiunto: sollecitare e solleticare il lettore "normale" accostandolo al mondo, di per sé non vicino al grande pubblico, della ricerca storiografica sulle origini del Cristianesimo. Il testo che ne risulta non è e non può essere esauriente (né del tutto convincente) rispetto alla dimostrazione delle tesi sostenute, tuttavia ha il pregio di far conoscere l'esistenza - quantomeno fra gli studiosi - di una fervente attività di analisi e di confronto, tratteggiando un quadro molto più complesso ed incerto rispetto a quanto nel corso dei secoli è entrato a far parte e si è consolidato nella cultura popolare. Questo dal neutro punto di vista formale. Ad un diverso livello di interpretazione, il libretto è chiaramente anche un ennesimo attacco alla Chiesa cattolica ed alle certezze dei credenti, stavolta attuato utilizzando lo strumento della ricerca storiografica e puntando alle radici stesse del Cristianesimo. In quest'ottica, tuttavia, risulta scarsamente efficace perché argomentato in modo insufficiente, talvolta confuso e , appunto, un po' velleitario.
Woyzeck (23/08/2011) - Voto: 1/5
Ecco prontamente sfornato un altro libello della combriccola degli ideologi militanti ateisti anticristiani (Odifreddi, Hack, Tozzi, Augias, Dawkins etc..) ed ecco un altro libello imbarazzante. Talmente puerile nelle sue tesi già ampiamente confutate nella storia plurimillenaria del cristianesimo da risultare patetico. Taglia e cuce in maniera del tutto strumentale ed opportunista come gli pare e piace, ignorando completamente i fondamenti spirituali, storici ed esegetici che stanno dietro all'interpretazione cattolico-cristiana del Vangelo, e, tentando di delegittimare Benedetto XVI, incassa clamorosi autogol (informarsi un po', no? Ma naturalmente all'autore non gliene può fregare di meno di informarsi...). Un tempo i cristiani erano abituati a confrontarsi con eresie ed oppositori sottili e insidiosi, al cui confronto quelli odierni sono pari a scolaretti di prima elementare, ma purtroppo assai virulenti a causa del bassissimo grado culturale della nostra società. Un guazzabuglio di ideologia autoreferenziale e banalità sconcertanti che risulterà di sicuro interesse per gli pseudo-intellettuali ignoranti e casarecci che ormai infestano i media nostrani. Cinque euro da spendere altrimenti, magari in un buon sigaro...
Wladimiro Rustici (23/08/2011) - Voto: 5/5
Non c'è che dire ... è proprio un libro fatto bene. Si riprone di andare alla sostanza, espone la sintesi della sintesi, tira fuori con sapienza "Ciò che è stato". Senza troppi giri di parole il testo ti dice chi è stato Gesù, personaggio storicamente minore, e sottolinea l'importanza del ruolo di San Paolo nella formazione del cristianesimo che oggi conosciamo, senza poi nascondere il ruolo dell'imperatore Costantino che di fatto "sigillò", per motivi di opportunità politica, il canone della nuova religione. Nel mio testo del settembre 2000, "Yeshua", sono arrivato per un 95% abbondante alle stesse conclusioni, passando per l'analisi delle scienze sociali applicate alla storia antica, studiando attentamente i rotoli di Qunram e sottolineando le analogie con il cristianesimo primitivo, ed altro ancora. Mi fa piacere che gran parte del mistero sul Gesù storico sia ormai svelato e che gli storici del settore siano, sulle argomentazioni principali, in pressochè totale accordo. Quindi, non mi rimane che invitare tutti gli amici di IBS ad acquistare il libro di Flores D'Arcais che finalmente, sul tema, squarcia il velo di tenace ipocrisia ancora dura a morire. Dott. Wladimiro Rustici