Nel quarto romanzo della serie M, il racconto dell'Italia fascista alla prova delle armi e il ritratto di un uomo di fronte al destino che ha plasmato per sé e per il suo popolo. Il 10 giugno del 1940 Benito Mussolini ha proclamato dal balcone di Palazzo Venezia l'entrata in guerra dell'Italia contro la Francia e l'Inghilterra a fianco della Germania nazista: una intera nazione si avvia a precipitare nel baratro della Storia. Antonio Scurati traccia l'affresco dell'Italia fascista sui fronti del secondo conflitto mondiale, e lo fa attraverso le vite incrociate dei suoi protagonisti: i gerarchi, da Italo Balbo a Dino Grandi, i generali come Rodolfo Graziani e Mario Roatta, le figure femminili accanto al duce come la figlia Edda e Clara Petacci, ma anche i soldati mandati a vivere la guerra in prima linea come Paolo Caccia Dominioni e Mario Rigoni Stern. Ciascuno di loro dovrà interpretare la sua tragica parte. E Mussolini stesso, sempre più solo ma ancora convinto di poter trarre vantaggio dalla fatale alleanza con il Führer. In una potente alternanza tra narrazione e documenti dell'epoca, M. L'ora del destino ci conduce fino al Gran Consiglio del 25 luglio 1943, la notte lunghissima che decreta la caduta del regime. A questo quarto pannello della sua epopea letteraria e civile Scurati affida il gigantesco affresco dell’Italia fascista sui fronti del secondo conflitto mondiale, degli errori, degli orrori e dell’eroismo ancora possibile per uomini e donne reduci da vent’anni di dittatura. E tratteggia il ritratto al nero di un uomo di fronte al destino che ha plasmato per sé e per un’intera nazione, un uomo solo all’incrocio tra il parallelo del crepuscolo e un meridiano di sangue. |